NOITREK nel MONDO – La “Puna Encantada” un angolo di Marte sulla Terra, dove l’anima sposa l’Infinito
12 – 29 AGOSTO 2023
PUNA, forse un termine poco noto qui da noi, nella lingua indigena questo termine significa “alto”, si tratta infatti di un enorme altipiano, con un’altitudine media di 3.500 metri, che si estende per circa 80.000 km quadrati nell’estremo nord-ovest dell’Argentina appartenente alla Cordigliera delle Ande.
Qui vi sono condizioni climatiche piuttosto estreme con scarse precipitazioni fanno della Puna un deserto di alta montagna con un’incredibile ricchezza di paesaggi e colori, introvabili nei deserti di pianura. Fatto sta che la NASA ha fatto molti collaudi dei suoi “Rover” come Curiosity che attualmente sta esplorando Marte ormai da qualche anno, anche perché questi luoghi, non solo paesaggisticamente, sono molto simili al pianeta rosso sia per morfologia che per analogie geologiche.
Questo altopiano si è formato in centinaia di milioni di anni grazie alla spinta tettonica della placca del Pacifico, mentre i colori derivano dalla moltitudine di minerali espulsi dai tanti vulcani sparsi nella regione.
Quindi per quanto detto sopra, da un punto di vista geologico la Puna è un deserto marziano, il paradiso di ogni geologo, che qui troverà oltre 200 vulcani, vette che si avvicinano ai 7000 metri seguite da depressioni improvvise, laghi salati e lagune dalle mille sfumature, bianche dune di pietra pomice, canyon di terra rossa e nere distese di basalto formatesi in migliaia di anni con il solidificarsi della lava vulcanica.
Qui si può toccare, diciamo” con mano, il concetto di infinito sia filosofico che matematico, incarnato da quegli spazi immensi che questo luogo magico sa dare, e toccare l’anima del fortunato viaggiatore che ha avuto il privilegio di arrivarci.
Viaggiare nella la Puna argentina, in una delle aree meno antropizzate del pianeta, è un po’ come viaggiare indietro nel tempo, entrando in un’altra era geologica
Qui tutto appare immobile e allo stesso tempo in continua e autonoma evoluzione, indifferente alle cose degli uomini, che altrove si agitano plasmando nuovi habitat.
Qui il nostro mondo perde significato, e ci aumenta la consapevolezza che siamo Tutto e Uno in questo mondo e nella totalità dell’universo.
La Puna è abitata da pochissimi esseri umani e relativamente pochi animali, la Puna è una destinazione riservata agli amanti degli spazi sconfinati e dei paesaggi silenti sferzati dal vento.
La “Grande Puna” è un deserto di alta montagna, in un’area che costituisce uno dei tre vertici del triangolo geografico formato da tre deserti:
Questi 3 deserti costituiscono fondamentalmente un unico gigantesco ecosistema che si estende in continuità su tre paesi (se includiamo anche un pezzetto di Perù sono quattro) e meriterebbe di essere esplorato per intero con un tour di alcune settimane come ho fatto io per ben due volte, totalizzando circa tre mesi di permanenza.
Con tempistiche più limitate, invece, vi sto proponendo un itinerario ben pianificato nel territorio della Puna argentina (l’estremo nord-ovest), dandovi tutte le garanzie di vivere un’esperienza straordinaria che difficilmente dimenticherete.
PROGRAMMA:
Giorno 1 – Sabato 12 Agosto, Roma – Buenos Aires
Partenza da Roma Fiumicino con volo di linea per Buenos Aires.
Pernottamento a bordo.
Giorno 2 – Domenica 13 Agosto, Salta-Purmamarca-Tilcara
Arrivo a Buenos Aires il mattino molto presto, coincidenza con volo interno per Salta.
Partiamo direttamente da Salta per prendere la Strada Nazionale 9 verso San Salvador de Jujuy, attraversando le suggestive Yungas (selva di montagna) con strade panoramiche su strapiombi mozzafiato, ideali per ammirare la vegetazione tipica della regione.
Continuiamo per la SN 9 verso Nordovest, dove lentamente il paesaggio muta da tropicale a desertico della Quebrada de Humahuaca con una bellezza paesaggistica completamente opposta a quella delle Yungas: si tratta di una profonda e stretta valle di origine tettonica e fluviale, con più di 150 km di lunghezza, che è stato dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità (UNESCO).
Durante il nostro percorso, passeremo per piccoli Pueblos come Volcán e Tumbaya prima di arrivare a Purmamarca.
Qui faremo un trekking di poche nel Paseo de Los Colorados, uno dei percorsi più spettacolari ed emozionanti, in un paesaggio davvero ultraterreno, ammirando le particolari formazioni geologiche risultanti da milioni di anni di accumulazione di sedimenti.
Sul lato Sud del paese sorge il famoso Cerro de los Siete Colores, che presenta un’ ampia gamma di colori: rosso, rosa, grigio, bianco e verde, viola.
Dopo questo spettacolare trek, ci dirigeremo verso il Nord, precisamente in direzione di Tilcara, considerata la capitale archeologica della Provincia di Jujuy, e qui è situato il Pucará di Tilcara: è una fortezza vecchia di 900 anni, costruito dai Tilcaras, una popolazione pre incaica, posta in una posizione strategica della Quebrada de Humahuaca, su una collina di circa 100 m (il sito è a 2.450 metri sul livello del mare), che domina il Rio Grande.
Dopo questa intensa giornata piena di emozioni, arriveremo in hotel. Cena e pernotto.
GIORNO 3 – Lunedi 14 Agosto, Tilcara – Iruya – Cerro de los 14 Colores – Tilcara
Iniziamo questa nuova giornata, subito dopo colazione, andando verso Uquía. Qui faremo un altro breve trekking di circa 1 ora nella Quebrada de Las Señoritas, qui potremo vedere delle particolari formazioni rocce di colore rosso, dove potremo vedere alcune caverne e crepe tettoniche.
Lungo la Strada 9 attraverseremo paesini come Iturbe, Chaupi Rodeo e Colanzuli fino ad arrivare ad Abra El Cóndor, che a 4.000 metri di altitudine segna il confine tra le province di Jujuy e di Salta. Arriveremo finalmente a Iruya, un paesino situato a 2.780 m.s.l.m. che è una delle cartoline tipiche del Nord Argentino.
Al nostro arrivo, la prima sensazione che abbiamo è quella di vedere un paese “appeso nella montagna” dovuto alla sua forma di come è stato costruito.
Lasciamo Iruya per dirigerci a Humahuaca posta sul bordo di un canyon molto profondo. Si trova a 2.939 m.s.l.m, molto nota per il suo Carnevale, uno dei più famosi e importanti del Paese che attira sia ai residenti quanto a turisti nazionali e internazionali.
Prendiamo una pista che si stacca dal suo lato Est, che sale sinuosa con curve molto strette che ci condurranno alle Serranías del Hornocal, chiamate dai locali “Cerro de los 14 Colores”, dovuto alla formazione calcarea composta da molti minerali che hanno subito grandi processi di erosione dovuti al vento e la pioggia, lasciando a vista i molteplici colori sulle pendici delle montagne, regalandoci uno spettacolo di struggente bellezza, a 4.700 m.s.l.m.
Dopo aver gustato a fondo tanta magnificenza, ritorniamo a Tilcara.
Cena e pernotto in hotel.
GIORNO 4 – Martedi 15 Agosto, Tilcara – Località Payogasta
Dopo colazione, una nuova giornata della nostra avventura inizia. Percorriamo la SN 9 verso Sud per poi prendere la Strada Provinciale 52. Un cammino serpeggiante ci guiderà attraverso la Cuesta del Lipán formata da sceniche montagne variopinte.
Continuiamo verso Ovest per arrivare a Salinas Grandes, un immenso deserto di sale costituito da una bianchissima pianura di 600 km², che una volta era un fondale marino che gli imponenti movimenti della terra hanno portato a oltre 3400 metri di altezza. L’assenza di apporti d’acqua e l’aridità del clima andino hanno fatto il resto, permettendo al sale ed agli altri minerali di cristallizzarsi e formare una spessa crosta che può arrivare al mezzo metro
Dopo questa visita, transiteremo su un’antica traccia della mitica Ruta 40 verso Sud. Percorreremo almeno 60 km per arrivare alla pueblo di San Antonio de Los Cobres, posto a 3.775 m.s.l.m. Da qui procederemo verso l’Abra del Acay, anche conosciuto come “nido del vento bianco”.
Attraverso questo passo di montagna con la Ruta 40, raggiungeremo la sua massima altezza di 4.897 m.s.l.m. Da qui, continuiamo verso Sud e ci dirigiamo verso la località di La Poma, posta in mezzo alla Valle Calchaquí, circondata da maestosi monti e lontane cime innevate tutte più o meno alte 6000 m.
A poco più di 4 km si trovano i Vulcani Gemelli, la cui origine risale a più di 100.000 anni e appartengono al periodo Quaternario. Nelle sue vicinanze si trova il Campo Negro, una grande superficie chiamata così perché coperta da scorie basaltiche scure, provenienti dall’ eruzione dei “Gemelli di La Poma”. Andiamo verso il belvedere del vulcano per avere una meravigliosa veduta panoramica a più di 3.000 m.s.l.m. un vero paesaggio primordiale dove mancano solo i dinosauri.
Riprendiamo la Ruta 40 per visitare i Graneros Incaicos costruiti in una grotta naturale, sono una delle principali vestigia della cultura incaica nel NOA, dichiarati Patrimonio dell’ Umanità UNESCO. Hanno formato parte della antica strada dell’impero Inca. Continuiamo poi verso Sud fino ad arrivare alla località di Payogasta.
Cena e pernottamento presso popolazione locale.
GIORNO 5 – Mercoledi 16 Agosto, Payogasta – Parque Nacional Los Cardones – Quebrada de las Flechas – Cafayate
Per iniziare questa nuova giornata ci dirigiamo verso il Parque Nacional Los Cardones, una meravigliosa area comprendente quattro ambienti naturali diversi: Altos Andes, Monte de Sierras e di Bolsones e un piccolo settore di Selva delle Yungas.
Una parte di questo parco è il sito con la maggiore diversità di cactus del Paese, inoltre sono importanti ed emblematiche le concentrazioni di “cardones” (cactus giganteschi, alti fino a 6 metri, molto simili ai “Saguaro” in Arizona, USA).
Continuiamo per la Ruta 42 per fermarci nella Piedras de Molinos, scolpita in roccia vulcanica, la quale segna il punto più alto di questa strada a 3348 m.s.l.m. , si tratta di un belvedere con una delle vedute più impressionanti della Cuesta del Obispo, da qui avremo una vista completa della Quebrada de Escoipe: una zona de vegetazione quasi selvatica, tappezzata da felci e altre specie vegetali, in forte contrasto con la distesa desertica costellata da cactus giganteschi.
Da qui prenderemo la Ruta 33 e subito dopo di nuovo la Ruta 42 attraversando paesaggi multicolori che non smetteranno mai di incantarci, con i toni rossicci che spiccano delle montagne dovuti alla grande presenza di minerale di ferro nelle sue rocce: si tratta del Cammino di Los Colorados.
Qui faremo un facile trekking di circa 2 ore con bassa difficoltà, dove potremmo gustarci questo paesaggio quasi irreale.
Tornati sui nostri 4×4, continueremo, viaggiando verso Ovest fino al raccordo con la ruta 40. In questo tratto di strada si trovano i migliori artigiani tessitori della provincia di Salta. Infatti è chiamato il Cammino degli Artigiani, conosciuto come la culla del “poncho salteño”.
A poco più di 20 km verso sud si trova Seclantás, un paesino perfettamente conservato con vecchie costruzioni di adobe e un accattivante aspetto antico. Ancora più a Sud si trova il paese di Molinos, la cui chiesa con più di 300 anni è stata dichiarata Monumento Storico Nazionale.
Continuando verso Sud-Est per la ruta 40 arrivando al Monumento Naturale Angastaco, di 1.200 ettari che si trova dentro una ecoregione di montagna con una flora rappresentata dal algarrobo blanco e negro, brea, jarilla e cactacee striscianti.
Una delle formazione geologiche più sorprendenti che troviamo in questo monumento naturale è la Quebrada de las Flechas una formazione originata più di 15 milioni di anni fa a partire da placche di rocce sedimentarie che lungo le diverse ere geologiche sono state modellate e levigate dall’ azione del vento, conferendole un aspetto simile a quello di punte di frecce.
Dopo aver visitato questo singolarissimo geosito, continuiamo percorrendo la Valle Calchaquíes, dirigendoci a San Carlos e al nostro capolinea di oggi, Cafayate, conosciuto per i suoi squisiti vini di alta quota.
Cena e pernotto in hotel.
GIORNO 6 – Giovedi 17 Agosto, Cafayate – Quebrada de Las Conchas – Cafayate
Dopo colazione, ci sposteremo a pochi chilometri dalla città di Cafayate dove si trova una riserva naturale che custodisce stranissime e particolari formazioni di colore rossiccio modellate dal vento e dall’acqua lungo milioni di anni: si tratta della Quebrada de Las Conchas. La prima fermata che faremo in questa meravigliosa riserva di più di 25.000 ettari è in Los Colorados costituita da spessi muri rossicci con molte caverne interne.
In questo meraviglioso geosito faremo una trekking di 3 ore (difficoltà media – bassa) per il sentiero El Paso fino ad arrivare a La Yesera, un’ antica miniera di gesso circondata da cumuli a strati di diversi colori, risultato anche qui, dalle varie sedimentazioni col susseguirsi di molte epoche geologiche.
In questo conteso da favola ci permetteremo godere del famoso un “asado” per riprendere le energie.
Dopo il delizioso e caratteristico pranzo, ci dirigeremo verso il belvedere Tres Cruces, dove avremo la migliore vista panoramica che ci offre la Quebrada de las Conchas.
Lì potremo apprezzare una policromia di colori rossicci che spiccano insieme al verde dei monticelli di arbusti che circondano il fiume, accompagnati da un cielo con un contrasto azzurro.
Continuiamo il nostro percorso dove la nostra prossima fermata sarà El Anfiteatro, un posto con una particolare acustica naturale, ed è per questo motivo che solitamente si trovano musicisti locali suonando qualche strumento regionale per dimostrare le qualità acustiche del posto.
Le ultime fermate odierne, saranno La Garganta del Diablo, la cui origine risale a più di 15 milioni di anni e Los Castillos.
Ritorniamo a Cafayate, cena e pernotto.
GIORNO 7 – Venerdi 18 Agosto, Cafayate – Ruinas de Quilmes – Fiambalà
Dopo colazione, iniziamo una nuova giornata dirigendosi verso Sud per attraversare il territorio della provincia di Tucumán, fino ad arrivare alle Ruinas de Quilmes, abitate dalle comunità dello stesso nome più di 1.200 anni fa.
Dopo averle visitate, continuiamo viaggiando ulteriormente verso sud addentrandoci nella provincia di Catamarca, passando dalla località di Hualfín.
Successivamente giungeremo nella città di Belén sempre sulla ruta 40 che subito dopo lasceremo, prenderemo la ruta 60 percorrendo un tratto che si chiama la Strada del Adobe per circa quasi 50 chilometri dove potremo osservare una serie di strutture coloniali costruite completamente in adobe (mattoni di argilla mescolati con paglia ed essicati al sole).
Quasi alla fine della giornata, arriveremo a Tinogasta, un pueblo di origine Diaguita, circondato di vasti vigneti, oliveti e cantine boutique che producono vini di eccellente qualità.
Circa 50 chilometri a Nord si trova Fiambalà, dove ci fermeremo.
Cena e pernotto.
GIORNO 8 – Sabato 19 Agosto, Fiambalà – Quebrada de Las Angosturas – Valle de Chaschuil – Fiambalà
Dopo la consueta colazione, proseguiremo il nostro viaggio sulla ruta 60 che si inserisce in una zona montagnosa in un percorso molto ripido e stretto, la Quebrada de Las Angosturas.
Qui potremo osservare un’infinità di forme geologiche dalla morfologia più varia, composte da diversi materiali e di colori vari.
Continuiamo il nostro percorso verso Ovest per addentrarci nella Valle de Chaschuil a circa 3.000 m.s.l.m., la quale costituisce la porta di entrata alla zona di alta montagna.
Da questo altopiano si possono distinguere le vette di alcuni dei vulcani più grandi del mondo che superano tutti abbondantemente i 6000 m.
Continuiamo salendo verso Ovest, dove il clima è sempre più secco e ci troveremo con un ecotono, cioè una transizione tra la Steppa arbustiva puneña e la steppa graminosa altoandina, senza la presenza di alberi, alcuni arbusti e il tappeto erboso rappresentato principalmente dalle graminacee.
Arriviamo al Colle La Coipa, la cui vetta appuntita quasi piramidale si distingue tra le tante cime arrotondate della regione.
Ci allontaneremo da qui, verso il Balcón del Pissis, con una sorprendente vista del secondo vulcano più alto del mondo, il Llullaillaco (dove furono trovati i resti mummificati di tre bambini incas, morti circa 500 anni fa, in ottimo stato di conservazione).
Con i suoi 6.795 metri e le sue emblematiche lagune di colori: Laguna Bianca, Laguna Verde, Laguna Celeste e Laguna Nera, è uno dei posti più emozionanti dell’alta Puna.
Dopo aver visto queste meraviglie della natura, torneremo al punto di partenza di questa giornata, torniamo a Fiambalá.
Cena e pernotto.
GIORNO 9 – Domenica 20 Agosto, Fiambalá – Alta PUNA – El Penon
Dopo colazione, proseguiamo verso sud per la ruta 60 fino ad incrociare di nuovo la ruta 40, dove questa volta, la prendiamo verso Nord per arrivare a Londres, una delle località più antiche dell’ Argentina, la quale è stata fondata 7 volte , questo perché è dovuto ai numerosi attacchi dei Calchaquíes, che anticamente erano i signori e padroni di queste alte terre.
Ritorniamo ancora una volta nella città di Belén e, una volta superata, attraverseremo la Quebrada di Indalecio, una zona arida con strane forme rocciose che sorgono modellate dal vento.
Proseguiamo la nostra ascesa (lenta per dare modo di acclimatarsi), e noteremo come il paesaggio cambia lentamente da terra secca a sabbia, sulla Cuesta di Randolfo, la porta d’accesso alla Puna di Catamarca.
La strada sale tra curve circondate dai toni dell’ocra e con macchie verdi di jumes e altre xerofite che contrastano con l’azzurro infinito del cielo della Puna.
A tratti la strada sembra perdersi tra le dune a più di 3.000 m.s.l.m. In mezzo a questo meraviglioso paesaggio arriviamo alla Cuesta di Pasto Ventura, un panorama caratterizzato da creste, valli e piccoli vulcani con coni e flussi di lava antichi. Per finire l’ottava giornata del nostro viaggio ci dirigiamo alla località El Peñón.
Opzionalmente, se la strada si trova in condizioni ottime, potremo percorrere la Cuesta de Las Papas, potendo fare una esperienza in un grande percorso fuori strada quasi estremo (ma in sicurezza), per poi percorrere da Sud a Nord il Campo Piedra Pómez che è un’immensa distesa di rocce vulcaniche, un paesaggio lunare caratterizzato da una vasta e antica colata di pomici proveniente dalla eruzione del Volcán Blanco e con vista sul vulcano stesso.
Finiamo la giornata in bellezza, esterrefatti, ancora increduli di quanto visto, ritornando nella località di El Peñón.
Cena e pernotto.
GIORNO 10 – Lunedi 21 Agosto – El Penon – Campo Piedra Pómez – El Penon
Cominciamo questa una nuova giornata, facciamo appena 8 chilometri verso il Sud-Ovest da El Peñón ed rientriamo all’ area Naturale Protetta di Campo Piedra Pómez la cui superficie è di 75.550 ettari.
Una delle prime geoforme notevoli che possiamo vedere è quella del vulcano Carachi Pampa, a 3.000 m.s.l.m., che, insieme ai suoi flussi di lava, e un Salar gigantesco e una laguna (tutti con lo stesso nome) sono dei testimoni dell’attività vulcanica che ha avuto luogo milioni di anni fa.
Continuiamo verso Sud e incontreremo un grandissimo mare di sabbia con una chiarezza abbagliante, sono le Dune Bianche, formate da grani di sabbia vulcanica ricche di feldespati, onice e mica, le quali non essendo coperte da vegetazione, il vento le fa muovere lentamente e per questo sono delle dune “mobili”.
Proseguiamo attraversando un mare di pietra marrone e bianco che si estende per 25 chilometri: il Campo di Pietra Pomice, prodotto di eruzioni del Volcan Blanco avvenute mille di anni fa. Si tratta di rocce vulcaniche modellate dal vento, ottenendo così un particolare aspetto poroso dal quale ricevono il nome di pumita.
Dopo una meravigliosa giornata percorrendo l’area Naturale ritorniamo a El Peñón .
Cena e pernotto.
GIORNO 11 – Martedi 22 Agosto, El Penon – Caldera Volcan Galan – El Penon
Partenza da El Peñón verso Nord per visitare il Campo de Las Tobas, dove si possono osservare dei petroglifi incisi nelle rocce che costituiscono una testimonianza della presenza umana costituita da antichi abitanti.
Dopo aver visitato questo interessantissimo sito, continueremo la nostra salita, quasi fino ai 5.000 metri di altitudine, arrivando sul bordo del cratere del vulcano Galán, con la sua caldera di 42 chilometri di lunghezza e 24 chilometri di larghezza, dentro di essa vedremo una delle lagune più straordinarie che si trovano nell’alta puna: la Laguna Diamante, caratterizzata delle sue acque turchesi, che riproducono le caratteristiche inospitali del nostro pianeta più di 3500 milioni di anni fa (Archeano), dove è anche possibile trovare degli stromatoliti.
Dentro a questo gigantesco cratere vulcanico, troviamo anche delle fumarole, essendo queste faglie vulcaniche ancora attive, dove la natura ci sorprenderà con affioramenti di acque termali con temperature superiori ai 70° C. Nei suoi bordi possiamo trovare tappeti microbialiti (ecosistemi primitivi della Terra).
Continuiamo il percorso, salendo ancora una volta al bordo del cratere del vulcano a 4755 m.s.l.m. potremo vedere per vedere la Laguna Pabellón.
Continuiamo attraversando un altopiano, arriveremo alla Laguna Grande, situata a 4.150 metri di altitudine, dove troveremo la maggior concentrazione di fenicotteri rosa che c’è nella Puna, e per questo, dichiarato sito RAMSAR, cioè, una palude di notevole importanza per la conservazione della biodiversità.
In estate si possono trovare fino a 20.000 fenicotteri (specie come flamenco austral, parina piccola e parina grande) e altri volatili endemici.
Riprendiamo la via del ritorno verso Sud attraversando bellissimi campi gialli discendendo fino ai 3400 m.s.l.m. di El Peñón, che deve il suo nome al fatto di trovarsi circondato da colli e rocce, chiamate in spagnolo “Penasco”.
Cena e pernotto.
GIORNO 12 – Mercoledi 23 Agosto, El Penon – Salar de Antofalla – Cono di Arita – Salar de Arizaro – Tolar Grande
Lasciamo El Penon, dirigendoci verso Nord per la ruta 43, ci dirigiamo verso Antofagasta de la Sierra, situata a 3.300 metri di altitudine e circondata da una natura sorprendente: vulcani, salar e lagune colorate.
Durante il viaggio arriveremo alla Quebrada di Calalaste dove è molto frequente osservare numerosi gruppi di Vigogne, animale che possiede una lana, dal quale si ottiene una delle fibre più care del mondo.
Nelle vicinanze un pochino più a sud, si trova Vega Colorada, dove il sedimento accumulato di colore rosso conferisce un aspetto particolare alle sue acque, che costituiscono un importante punto d’incontro della fauna della Puna.
Dopo aver visitato questo particolare sito, a pochi chilometri verso Est troviamo il Salar de Antofalla, il quale, con una lunghezza di 163 chilometri, è uno dei salar più lunghi del mondo.
Continuando ci dirigiamo a Pozo Bravo, un ‘ area conservata dalla comunità indigena di Antofalla dovuto al suo interesse come sito comunitario, scientifico e turistico; nella laguna di questo posto si trovano microbialiti.
Queste sono create da comunità di microrganismi che intrappolano e legano le particelle sedimentarie per formare dei depositi minerali. Esse possiedono un’ampia gamma di morfologie distintive e si trovano nelle testimonianze geologiche risalenti fino a 3,45 miliardi di anni fa.
Le ragioni della formazione delle microbialiti in ambienti e periodi di tempo specifici non sono del tutto chiare, anche se si pensa che esse coincidano con cambiamento ambientale e con le estinzioni di massa.
Lasciando questo sito particolare, ci sposteremo verso Antofalla, paese nascosto e recondito della puna, tra paesaggi da favola. Andando verso Nord, il cammino ci porta ad attraversare nuovamente i “campi gialli”, che sono vaste superfici di terreno coperte da un’erba chiamata “paja brava” che quando si secca diventa di un colore giallo-dorato, offrendo così un particolare paesaggio.
Percorsi 70 chilometri a Nord di Antofalla, incontreremo il Cono di Arita, una singolare formazione geologica di origine vulcanica, un antichissimo vulcano ormai estinto, che si erge nell’estremità Sud del salar e assomiglia una perfetta piramide. Con un’altezza di circa 200 metri, è considerato da molti il cono naturale più perfetto del mondo che si trova nel Salar de Arizaro di 1.600 kmq di superficie.
Si tratta di un posto pieno di storie, che alcuni decenni fa era attraversato da mulattieri che partivamo dalla Valle di Lerma verso Cile con la finalità di vendere il bestiame, facendo così, un viaggio dalla durata di almeno due mesi, nei quali per sopravvivere ai venti estremi, come quello chiamato “blanco”, evisceravano una mucca vecchia e usavano il corpo dell’animale come rifugio per sopportare il vento che a quelle quote è micidiale.
E’ per questo motivo che durante il tragitto possiamo vedere degli ossi di bestiame disseminati nel Salar. Infatti uno dei significati della parola “Arizaro” è il posto dove dormono sia gli avvoltoi che i condor che si riunivano lì, attirati dai resti del bestiame morto.
Attraverseremo tutto il salar in senso Sud-Nord per arrivare alla località di Tolar Grande, nella provincia di Salta, dove ci fermeremo.
Cena e pernotto.
GIORNO 13 – Giovedi 24 Agosto, Tolar Grande – Caipe – La Causalidad – Mina Julia – Tolar Grande
Dopo colazione, partiamo da Tolar Grande per attraversare ancora una volta il Salar di Arizaro e addentrarci nelle Serranias del Taca Taca, facendo uno stop fotografico nel mirador.
Questi colli presentano una curiosa gamma di colori dovuti ai diversi minerali presenti nelle sue rocce, trasformandosi così, in una delle cartoline più belle della giornata e dell’intero viaggio.
Proseguiamo verso Sud-Ovest e ci troviamo con un’antica stazione di treni, chiamata “Caipe”, ormai abbandonata, che funzionava principalmente per il trasporto dello zolfo estratto dal colle La Estrella. Molto suggestivo il fischiare del vento dentro le locomotive abbandonate, qui l’immaginazione corre…
Attraversiamo ancora l’altopiano accidentato caratteristico della Puna per arrivare a un pueblos fantasma abbandonato, il Campamento La Casualidad, che doveva la sua esistenza alla miniera di zolfo, e dove hanno abitato fino a 2500 persone fino a 1979, anno in cui la miniera ha smesso di funzionare, provocando la totale migrazione degli abitanti.
Superato e visitato questo posto molto singolare, ci addentrandoci ancora più nella Puna, ormai nel limite con il confine Cileno, a più di 5.200 m.s.l.m., arriviamo al Colle La Estrella e la sua miniera, la Mina Julia, dove si estraeva lo zolfo. Qui la mente si confonde, disorientata dai 1000 colori che si possono vedere contrastati dal blu profondo del cielo, dovuto alla rarefazione dell’ossigeno, cielo che tende ad essere nero allo zenith , come si potrebbe vedere nello spazio.
Ridiscendiamo, riprendiamo la strada per Tolar Grande, ed ancora frastornati dallo spettacolo quasi incredibile visto con i nostri occhi, torniamo giù.
Cena e pernotto.
GIORNO 14 – Venerdi 25 Agosto, Tolar Grande – Laguna S.Maria – Ojos de mar – Duna Escondida – Tolar Grande
In questa nuova giornata continuiamo l’esplorazione della grande Puna, dirigendoci verso un altro posto da favola, la Laguna Santa María.
A 65 chilometri da Tolar Grande si trova questo specchio d’acqua molto visitato dall’avifauna, soprattutto dai fenicotteri rosa.
Non possiamo non vedere i famosi “Ojos de mar”, situati nel Salar di Tolar Grande, si tratta di lagune di origine vulcanica con acque turchesi la cui salinità è fino a quattro volte maggiore a quella dell’oceano. In questi pozzi sono stati scoperti degli stromatoliti vivi, dei microorganismi considerati dei creatori di ambienti di vita nella Terra, che hanno creato ossigeno a partire da diossido di carbono per fotosintesi, sono datati miliardi di anni. Ritorniamo al paese per iniziare una camminata verso la Cueva del Oso, dove l’aspro e il desolato del posto ci fanno sentire in un altro pianeta, per proseguire poi verso la Duna Escondida, in mezzo ad un particolare deserto della Puna, dalla cui cima avremo una vista mozzafiato del paesaggio, qui sembrerà davvero essere sul pianeta rosso, Marte.
Dopo aver apprezzato questo paesaggio alieno, ritorneremo a Tolar Grande.
Cena e pernotto.
GIORNO 15 – Sabato 26 Agosto, Tolar Grande – Salar del Diablo – Desierto del Diablo – San Antonio de los Cobres
Dopo colazione, preparatevi !!!
Oggi partiremo per intraprendere un viaggio in un altro pianeta, un paesaggio rossiccio che assomiglia ancor di più al pianeta Marte, questa è la zona dove la NASA ha testato i suoi rover, come Curiosity attualmente operativa su Marte.
Faremo un percorso attraversando il Salar del Diablo, per una strada a zig zag, chiamata 7 curve, che attraversa il Deserto del Diablo, e successivamente il Deserto del Laberinto con dei particolari saliscendi tra montagne e colli di tutte le forme e colori, inimmaginabili, che fanno venire dei dubbi che voi siate veramente li … continuando con viste panoramiche tutte diverse tra di loro. Stiamo attraversando Los Colorados.
Non è finita, continuiamo verso Est, fino all’ Abra del Gallo a 4.650 m.s.l.m., un imponente canyon, tipico della Puna.
Il nostro percorso ci porterà verso Nord per la ruta 129 fino ruta 51 per vedere una iconica opera d’ ingegneria a più di 4.200 m.s.l.m., con 60 metri di altezza e 220 metri di lunghezza: il Viadotto La Polvorilla, una fermata d’obbligo per il Tren de las Nubes.
Ridiscendiamo verso est verso uno dei più importanti villaggi della Puna: San Antonio de los Cobres, situata a 3.775 m.s.l.m., il centro urbano più elevato della provincia di Salta.
Cena e pernotto.
GIORNO 16 – Domenica 27 Agosto, San Antonio de los Cobres – Quebrada de Toro – El Tastil – Salta
Dopo colazione, partiamo da San Antonio de los Cobres verso Est e ci dirigiamo al punto più alto della ruta 51, in piena Cordigliera delle Ande, con delle più belle viste che ci accompagneranno durante tutto il percorso-
Arriveremo a Abra Blanca posta 4180 m.s.l.m., è la porta di entrata alla Quebrada de Toro.
Proseguiamo, sempre viaggiando per la ruta 51 fino ad arrivare al Sito Archeologico di El Tastil. Si tratta delle rovine preincaiche più grandi situate nell’ attuale territorio argentino. Si crede che vi siamo vissuti circa 2.500 persone. Questa città rappresentò un importante punto commerciale dove arrivavano mercanti per scambiare i loro prodotti di diverse etnie come gli atacamas, omaguacas, calchaquíes, diaguitas.
In queste rovine troveremo più di 1.150 recinti abitativi, di piazze, campi di coltivazione, luoghi di offerte e siti di sepoltura.
Dopo aver visitato questo importantissimo sito archeologico pre incaico, continueremo il viaggio verso Sud, passando per Alfarcito, dove procediremo lentamente osservando come le montagne variopinte della stretta e ripida Quebrada del Toro diventano verdi, questo è dovuto al nostro rientro nella Selva delle Yungas.
Arriveremo a Campo Quijano dove conosceremo la prima locomotiva che cominciò a percorrere la linea ferroviaria C 14.
Dopo di che, ci dirigeremo verso la città di Salta, concludendo la penultima giornata.
Cena e pernotto.
GIORNO 17 – Lunedi 28 Agosto – Salta – Roma
Nell’ultima giornata di questo indimenticabile viaggio/spedizione attraverso mitici e irripetibili paesaggi che ci offre la meravigliosa regione del Nordovest Argentino, faremo un city tour per Salta Capitale. Visiteremo il Museo Archeologico di Alta Montagna il quale ci presenterà delle collezioni riguardanti il patrimonio archeologico associato a cerimonie incaiche realizzate nelle alte vette delle Ande. La sua collezione principale presenta i pezzi scoperti nell’ anno 1999 nella cima del vulcano Llullaillaco.
In quel luogo sacro, più di cinquecento anni fa, sono stati consegnati agli dei, le vite di tre bambini e un insieme di offerte fatte che possedevano carattere simbolico.
Per finire goderemo di un pranzo di congedo, dopo di che trasferimento verso l’aeroporto per il nostro rientro in Italia.
Partenza con volo di linea per Roma-Fiumicimo – Pernottamento e Cena a bordo.
GIORNO 18 – Martedi 29 Agosto – Arrivo a Roma
Arrivo in giornata all’aeroporto di Internazionale di Fiumicino, lasciandoci dietro le meravigliose giornate trascorse tutti insieme, ancora increduli che possano esistere certi luoghi sul nostro bel pianeta, e nulla sarà come prima…
Alla prossima avventura !!!
NOTE:
In caso di formazione del Gruppo, vi inviterò a conoscerci prima del viaggio, offrendovi una escursione totalmente gratuita e eventualmente, nella stessa giornata, restiamo insieme tutti per una “pizza & birra”.
In questo modo, partiremo già con una certa coesione, un “team di viaggiatori” visto che questa è una SPEDIZIONE GEOGRAFICA.
Lo ripeto, non è richiesto essere alpinisti o ’Indiana Jones della situazione, o persone forti e massicce ma bensì escursionisti, motivati, curiosi, e soprattutto VIAGGIATORI !!! i Turisti lasciamoli altrove…
Essendo buona parte del viaggio in regioni “estreme”, l’organizzazione si riserva il diritto di modificare, riprogrammare o cancellare le attività previste nell’itinerario stipulato per cause esterne all’organizzatore stesso, sia per forza maggiore e/o caso fortuito (fattori climatici, interruzioni stradali, frane, tra altri).
Va notato che, in caso si realizzi qualche modifica i partecipanti saranno previamente informati e consultati per realizzare un’altra attività equivalente
INFORMAZIONI GENERALI:
Avvertenza: Viste le quote dove viaggeremo (tra i 1200 e 5100 m), anche se in maniera non continuativa, saremo spesso a quote notevoli, questo viaggio è fortemente SCONSIGLIATO a persone che soffrono di Cardiopatie o patologie polmonari importanti.
Documenti :
E’ necessario un passaporto in corso di validità. passaporto che abbia una durata residua di almeno 6 (sei) mesi.
Il visto d’ingresso non è necessario per soggiorni turistici inferiori a 3 (tre) mesi.
Moneta : Pesos Argentino (ARS) – 1 € = 205 Pesos Argentini (Febbraio 23)
Capitale: BUENOS AIRES
Popolazione: 46.234.830
Superficie: 2.780.400 Km²
Fuso orario: -4h rispetto all’Italia; -5h quando in Italia vige l’ora legale
Lingue: spagnolo
Religione: In Argentina, la libertà di religione è sancita dalla Costituzione. Oltre al cattolicesimo, che è la religione maggioritaria, coesistono più di 2.500 culti registrati come, ad esempio, il protestantesimo, il pentecostalismo, l’ebraismo e l’Islam
Moneta: Peso (ARS)
Prefisso dall’Italia: 0054
Prefisso per l’Italia: 0039
Telefonia: su tutto il territorio argentino viene utilizzato sia il Triband (1900 Mhz) sia il Quadriband.
Elettricità: 220v, si consiglia di munirsi di adattatore elettrico per presa argentina
CLIMA: il Paese, molto esteso in latitudine, è situato nell’emisfero sud e le stagioni sono invertite rispetto all’Italia.
A nord-est il clima è subtropicale, a sud, nella Terra del Fuoco, freddo.
Il clima migliore a Buenos Aires è in primavera (fine settembre – inizio dicembre). Il Paese non è considerato zona ciclonica.
Da giugno a settembre (inverno australe, stagione SECCA), le temperature sulla Puna argentina registrano una fortissima escursione termica tra il giorno e la notte, oscillando tra i 13°-20° giornalieri e i 3°-5° (e a volte scendendo a – 10 °C notturni).
APPUNTAMENTO
12 Giugno – Aeroporto Internazionale di Fiumicino – Terminal C
️PER PRENOTARE
via Whatsapp: http://wa.me/+393293347487
indicando nome e cognome dei partecipanti, n° tessera Federtrek
ACCOMPAGNA:
AEV Fabio Sammuri – Cell. 329 3347487
Cosa Portare:
Farmaci Personali: Prendete: farmaci antinfiammatori e antistaminici, antibiotici e altri farmaci che prendete abitualmente
Contributo di partecipazione: € 3270 a PERSONA (per un gruppo composto di minimo 10 pax). Riferito a due partecipanti in camera doppia
Supplemento Camera Singola 15 € al giorno
Questo viaggio, come tutti gli eventi di più giorni organizzati da NoiTrek, che ha la direzione tecnica del Tour operator “Quattro Vacanze” in rispetto della legge regionale del turismo legata alle attività di viaggio delle associazioni culturali.
Si dovrà essere in regola con il tesseramento FEDERTREK , se non si è in regola, la tessera potrà essere rilasciata il giorno stesso della partenza al costo di 15 € valida 365 gg dalla data di rilascio.
Intestazione/Bonifico: Intestazione: ITACASOLUZIONI SRL BY QUATTROVACANZE
IBAN IT 13 P053 8503 2000 0000 0002 915
BANCA POPOLARE PUGLIA E BASILICATA
AGENZIA DI ROMA
specificando esattamente nella causale: “Puna Argentina 2023” – nome e cognome del/dei partecipanti”
Copia del bonifico andrà spedita a: fsammuri@yahoo.it
Tutti i soci partecipanti dovranno versare obbligatoriamente una
Caparra confirmatoria di 1000 € possibilmente entro e non oltre il 15 Giugno 2023, non rimborsabile se non per motivi comprovati di salute o forza maggiore, all’agenzia di viaggi indicata.
Il Saldo , dovra essere effettuato entro e non oltre il 10 luglio 2023, verrà comunicato successivamente.
Il viaggio verrà effettuato al raggiungimento di 8/10 partecipanti. Qualora non fosse raggiunto il numero minimo, c’è una possibilità di partire sotto numero, ma con sovraprezzo da concordare. Se non si raggiunge l’accordo, il viaggio sarà annullato con la restituzione di quanto versato.
LA QUOTA COMPRENDE:
LA QUOTA NON COMPRENDE:
Vettore Aereo: Consigliato Aerolineas Argentinas, o ITA, perché fanno voli diretti Roma – Buenos Aires , ma da valutare anche altre combinazioni aeree. Se optate voli con compagnie americane o che comunque transitano per gli USA, è vivamente consigliato di prendere il visto per gli USA on line (ESTA), dal costo di qualche decina di euro.
Per i voli interni, come il Buenos Aires – Salta, è vivamente sconsigliato il vettore aereo FlyBondi).
Chi vuole prendere il biglietto aereo tramite il Tour Operator, può richiederlo, pagando la provvigione allo stesso.
La tratta aerea è : Roma – Buenos Aires
Buenos Aires – Salta A/R
Policy di conferma e annullamento
Il viaggio deve essere confermato entro il 40° giorno prima dalla partenza.
L’acconto del 50% della quota e la quota pratica devono essere versate a titolo impegnativo nel caso di conferma del viaggio e al raggiungimento del numero dei partecipanti (come da preventivo).
Il saldo del viaggio avviene entro il 20° giorno prima dalla partenza.
Penale di annullamento
In caso di rinuncia al viaggio da parte del viaggiatore, comunicata entro i termini e con modalità scritta a info@quattrovacanze.it, si ha diritto alla restituzione dell’importo versato, dedotta la somma trattenuta a titolo di penale stabilita in percentuale sull’importo totale del viaggio:
del viaggio
del viaggio
del viaggio
del viaggio
Il computo dei giorni si effettua conteggiando tutti i giorni lavorativi (sempre esclusi il sabato e festivi) escluso il giorno dell’annullamento e incluso il giorno della partenza.
La quota pratica non è soggetta a restituzione.